Ecco la lunga lista dei tronisti di Uomini e Donne colpevoli di reati

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Un vecchio detto popolare sembra appropriato per definire i protagonisti di Uomini e Donne di Maria De Filippi ed è il seguente: “il più pulito si gratta la rogna”.
Ripercorro, per i meno informati, la lista dei nomi poco eccellenti che si sono distinti, dopo aver preso parte al seguitissimo programma pomeridiano della moglie di Maurizio Costanzo, per le loro malefatte:
Giorgio Alfieri si era reso protagonista di una rissa in discoteca, scatenata da una banale provocazione.
Antonio Karim Capuano è colpevole di aggressione e furto aggravato ai danni di un tassista, Fernando Vitale ha interpretato un ruolo nel film porno di Rocco Siffredi, dal titolo poco edificante di “Animal Trainer”.
Ma non finisce qui, anche la tronista Paola Frizziero aveva causato una violenta rissa a Napoli, sempre in discoteca, (che a quanto pare per i tronisti è una seconda casa). Antonello Zara e Karina Cascella hanno fatto parlare parecchio le riviste di gossip riguardo ad un gioco erotico violento finito male con conseguente ricorso alle cure ospedaliere. La stessa Karina aveva rivelato che suo padre, alcolista, la molestava da bambina.
E che dire poi di Francesco Arca, meglio noto come fidanzato di Laura Chiatti? Forse qualcuno ha dimenticato che l’ex tronista, che ha cercato poi di rifarsi una verginità come attore, è stato protagonista dello scandalo di Vallettopoli e accusato di favoreggiamento. La lista si allunga oggi fino a Francesco Coratella, finito in manette per ripetuti episodi di aggressione ai danni della sua fidanzata, malgrado apparisse in TV gentile e galante con le pretendenti. Spente le luci della ribalta, i vitelloni scansafatiche, illusi dalla De Filippi, si rifugiano quasi inevitabilmente presso la corte dei miracoli di Lele Mora che spesso non è in grado di garantire loro più di qualche squallida comparsata in show di serie B. Ai vari Costantino, Daniele Interrante ecc. resta ben poco da fare per rimanere nel dorato mondo dei mangiapane a tradimento. Lavorare? Non se ne parla nemmeno! Inevitabile spesso cacciarsi nei guai, l’unico triste modo per tornare alla ribalta della cronache, in questo caso giudiziarie.

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