Heath Ledger: è lui il vero Cavaliere oscuro

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Siamo davvero in pochi, oserei dire pochissimi, ad essere del tutto immuni dal fascino esercitato dall’uomo pipistrello, nato nel lontano 1939 dalla fantasia di Bob Kane E Bill Finger, la cui inconfondibile ombra si staglia sugli edifici di Gotham City in sere buie e notti senza sonno.

Batman tra i supereroi  tradizionali è probabilmente il più tormentato e per questo il più moderno, il più oscuro e per certi versi drammatico, benché si riveli talora anche il più auto ironico e controverso. Le sue rutilanti avventure notturne ci tengono da tempo con il fiato sospeso, avvincenti come può esserlo solo l’eterna, quotidiana lotta tra il bene e il male. Sul grande schermo abbiamo visto alternarsi attori più o meno credibili nei panni dell’oscuro cavaliere senza paura e c’è chi si sta ancora domandando cosa ci facesse in tali vesti uno come Michael Keaton, che eravamo abituati ad identificare con ruoli brillanti ai limiti del farsesco. Christofer Nolan ha il grande merito di restituire al personaggio del pipistrello vendicatore la sua aura di eroismo e tragicità a scapito, hanno osservato alcuni, dell’ironia che Tim Barton aveva profuso a piene mani negli episodi della saga da lui firmati. Personalmente non sento di rimpiangere l’improbabile eroe Keaton, apprezzando pienamente il volto e l’interpretazione di Christian Bale, la cui avvenenza carica di mistero conferisce agli intensi primi piani dell’eroe mascherato senso e contenuto anche senza bisogno di dialoghi.Non facile per lui, né tantomeno per il bravo Aaron Eckhart, nel ruolo del coraggioso procuratore distrettuale Harvey Dent, rubare la scena all’attore che più d’ogni altro ha fatto parlare di sé e non unicamente per la sua tragica, prematura scomparsa.Stiamo parlando ovviamente del vero ‘cavaliere oscuro’, l’inquietante e mirabolante Heath Ledger, la cui clamorosa interpretazione di Joker getta ombra oltre che sul protagonista anche sugli altri nomi di spicco del cast, primi tra tutti Gary Holdman e Michael Caine (quest’ultimo ancora  credibilissimo nei panni di un ironico e garbato Alfred).  Il giovane e compianto Ledger carica il suo personaggio di una grandezza tragica trasformando l’istrionica caricatura di Nicolson in una prova d’attore di levatura shakespeariana.  E’ stato da molti osservato che l’interpretazione di Ledger rappresenta una sorta di testamento, quasi che la brillante promessa del cinema australiano preconizzasse la sua fine prematura e volesse infondere nel suo personaggio tutta la grandezza della propria arte, portando la propria recitazione ai gradi più elevati. Di certo questo Joker lascia davvero il segno e più d’ogni altro esprime con compiuta credibilità il non senso del male che trova giustificazione in se stesso senza ulteriori coloriture psicologistiche o sociologiche. Emblematico in tal senso il racconto che lo stesso Joker fa dell’origine delle proprie deturpanti cicatrici, che cambia di volta in volta a seconda del suo interlocutore, con l’intento di compiacerne i lati sensibili e le debolezze e che suggerisce allo spettatore l’inutilità di cercare spiegazioni credibili all’orrore di quel volto e del male stesso. Questo Joker è il caos, è l’essenza stessa del caos, è colui che si oppone all’ordine e alla giustizia, alla normalità rappresentata dagli altri protagonisti, nel disperato, quasi eroico tentativo di sovvertire per sempre l’ordine delle cose e ribaltare la realtà in via definitiva. Tanto più fastidiosa in questa luce risulta l’ostilità manifestata da Nicolson nei confronti del regista per non essere stato scelto e del bravo e talentuoso Ledger, quasi a rivendicare un presunto monopolio su tale ruolo. Christian Bale riesce a sua volta ad accentuare il carattere oscuro, quasi onirico della pellicola, che ha tra gli altri il merito di essere forse la più fedele alla narrazione originale, è un eroe che accetta di perdere perché sa di essere l’unico in grado di poter sostenere il peso della sconfitta.Il film vale pienamente il costo del biglietto e nella spettacolarità delle scene d’azione e nell’efficacia degli effetti speciali regala agli spettatori non rari brividi di pura adrenalina.Comprensibile come in America la pellicola abbia fatto segnare record d’incassi al box office estivo, forte anche di un’ottima fotografia di Wally Pfister e dell’avvincente colonna sonora di Hans Zimmer e James Newton. Sono persuasa che le gesta dell’uomo pipistrello, metà dandy, metà super eroe continueranno a sorprenderci e a solleticare il lato oscuro che è in ciascuno di noi.

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