La Apple ammette di aver sfruttato il lavoro minorile per la costruzione dell’i-Pod e dell’i-Phone – parte 2

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Segue da parte 1

La Apple non ha commentato i problemi dello stabilimento, che è a Suzhou, in Cina. Dalle relazioni sui controlli effettuati è emerso che almeno 55 delle fabbriche che fabbricano prodotti Apple ignorano la regola che vieta al personale di lavorare più di 60 ore a settimana. A tali violazioni dei diritti dei lavoratori se ne aggiunge un’altra non meno grave: il 35 per cento del personale


percepisce salari non corretti. Le 24 fabbriche Apple in Cina, pagano i propri dipendenti meno del salario minimo nazionale di 85 euro al mese. Per tutte queste ragioni la Apple risulta indubbiamente una delle industrie in cui le condizioni dei dipendenti sono più dure e sfavorevoli. Un’ottima ragione, a mio giudizio, per boicottare i suoi prodotti.

Segue da parte 1

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