Lega Ladrona, l’Italia non perdona

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Il partito di Umberto Bossi, sbandierando simboli e denominazione dei tempi del Barbarossa, ha avuto come punto di forza sin dalla sua nascita, slogan e programmi politici tutti incentrati sulla lotta alla Roma ladrona, la vituperata Radix Omnium Malorum Avaritia , l’urbe corrotta e corruttrice, madre di tutte le nefandezze, contro la quale i verdi, padani “duri e puri”,  lanciavano il loro anatema, giurando eterna vendetta. Molti però hanno dimenticato che già nel 1994, proprio Umberto Bossi fu coinvolto in Tangentopoli e condannato per violazione della legge sul finanziamento pubblico dei partiti, condanna confermata sia in appello, nel 1997, che in Cassazione, l’anno successivo. Aveva infatti ricevuto duecento milioni di lire, datigli dai dirigenti del colosso chimico Montedison. Ciò malgrado, slogan e temi del partito del “senatur” non sono mutati, ha continuato a martellare sulle stesse tematiche, imperterrito. Ora, lasciando da parte gli aspetti più folcloristici della sua vita, l’estromissione dal festival di Castrocaro, nel 1961, perché la sua canzone fu giudicata “troppo triste”, o le dichiarazioni della prima moglie, che lo lasciò dopo aver scoperto che non si era mai laureato in medicina, pur affermando ogni mattina – uscendo di casa con una valigetta da dottore in mano – di “recarsi in ospedale” e stendendo un pietoso velo sugli altri suoi reati (vilipendio alla bandiera e all’inno italiano) e su quelli dei suoi figli (gavettoni di candeggina su avversari politici), non è più possibile tacere ora. Dal 2004 ad oggi, denaro pubblico è stato intascato dalla famiglia Bossi: «Soldi pubblici gestiti “nella più completa opacità” da almeno otto anni, tanto da far sorgere il sospetto che siano andati a coprire le spese personali, cene, alberghi e viaggi dei figli di Umberto Bossi – tra cui Renzo, ‘il Trota’, sovvenzionato anche per la campagna elettorale – e della senatrice Rosy Mauro, ma anche la ristrutturazione della villa di Gemonio del leader del Carroccio. Fondi che sarebbero stati “sottratti” alla casse della Lega», secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica. In questi tempi di crisi economica, di fallimenti di aziende, di suicidi di imprenditori, di disoccupazione record, di famiglie e pensionati in crisi, oppressi dal fisco e dall’inflazione, dai costi folli del carburante in crescente rialzo, è davvero impossibile tollerare che un senatore della Repubblica continui indisturbato a rubare danaro pubblico per sé e per la sua famiglia, come nulla fosse. Altro che “cerchio magico”, qui siamo di fronte ad un clan di malavitosi! E no, cara Lega Ladrona, l’Italia è schifata a morte e non perdona!

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3 commenti
  1. Giò
    Giò dice:

    Bell’articolo!
    A questo punto non ci resta che aspettare qualche settimana per sapere se, come tu auspichi, il popolo italiano non ha davvero perdonato.
    Un aspetto che in questa vicenda mi ha colpito è stato quello di sapere che quel gran signore del Tesoriere leghista è calabrese.
    Mi viene da chiedere per quale motivo un partito che ha avuto nel disprezzo verso tutti gli abitanti a sud del Po un suo punto di forza si sia scelto un tale personaggio.

  2. arte-cultura-recensioni
    arte-cultura-recensioni dice:

    La risposta al tuo dubbio forse l’ha già data Saviano, parlando di infiltrazioni camorristiche e mafiose nel nord Italia, che implicano anche la Lega…

  3. Giò
    Giò dice:

    Ho letto le dichiarazioni di Saviano.

    Più i giorni passano e più “novità” stanno venendo fuori.

    Con buona pace di tutti i lavoratori onesti e di chi ha uno stipendio che potrebbe essere sufficiente solo se Monti riformasse il calendario e facesse i mesi di venti giorni.

    Non mi dilungo oltre ma mi piacerebbe sapere chi è il Tesoriere del pdl…..

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