Moratti come Berlusconi: dopo la censura del film Videocracy arriva quella del documentario Oil sull’inquinamento della Saras. Guarda il trailer – parte 1

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Nell’Italia delle censure e dei veti, il cinema non ha più libertà di espressione. Le pellicole di denuncia, i film ispirati alla cronaca, sono malvisti e sgraditi dal regime videocratico. Ne è emblema il boicottaggio al quale è stato sottoposto il film-documentario Videocracy, di Erick Gandini, i cui trailer sono stati vietati dalle maggiori reti televisive italiane, le cui locandine sono state modificate  e nascoste. Chi di voi ha visto il film in un multisala avrà senz’altro notato, che i manifesti non sono stati affissi. Ora il presidente dell’Inter Massimo Moratti, e la sua famiglia, stanno cercando di bloccare la diffusione del documentario Oil e per questo si sono rivolti al tribunale Civile di Cagliari, affinché la pellicola venga censurata in tutta Italia. Ma di cosa si tratta? Cosa fa tremare il presidente dell’Inter, un uomo che riesce sempre a cadere in piedi, la cui società calcistica non possedeva i requisiti per l’iscrizione al campionato 2005-2006, quello dello scudetto vinto a tavolino, dopo l’abile manovra che ha condotto alla retrocessione in B della Juventus? In quel caso Massimo Moratti è riuscito a sfangarla, malgrado le accuse precise di falso in bilancio, ora il leader mondiale dell’ipocrisia, sedicente unico onesto nello sporco mondo del calcio italiano, tradisce la sua cattiva coscienza tentando di oscurare Oil.

Segue parte 2

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