Piero Marrazzo si è dimesso da governatore del Lazio. Nel giro dei trans coinvolti professionisti di grido, avvocati, giornalisti, calciatori ed ex piloti di F1 – parte 1

Ora lo scandalo sessuale che lo vede coinvolto minaccia di allargarsi a macchia d’olio nella Roma bene.

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Piero Marrazzo rassegna le sue dimissioni, con estrema sofferenza e dice: “basta, voglio chiudere”. La decisione di mollare la politica sembra irrevocabile. E’ un uomo a pezzi, la gogna mediatica lo sta distruggendo, vedere esposti in piazza i propri vizi segreti lo getta in uno stato di prostrazione fisica e mentale. Non dev’essere facile sopportare l’idea che le sue abitudini sessuali poco ortodosse  siano oramai di pubblico dominio. La decisione è presa, si recherà in un convento per evitare giornalisti e curiosi, ha bisogno di solitudine e di riposo. Ma la sua vicenda ha fatto venire a galla la doppia vita di tanti come lui, clienti affezionati dei viados: «Avvocati, imprenditori, medici, professori universitari, politici, commercialisti, giornalisti, calciatori ed ex piloti di Formula 1. Il caso Marrazzo fa tremare la ‘Roma che conta’» (La Repubblica). Si tratta di tutte persone che esattamente come avvenuto per l’ex governatore, si dividevano tra apparente normalità e una vita segreta torbida e inconfessabile, quella che li vedeva passare dai quartieri più lussuosi e dalle più prestigiose dimore della capitale a quegli appartamenti squallidi, angusti, disadorni o peggio ancora fatiscenti, nei quali l’odore di fritto si mescola agli schiamazzi, dove trovavano appagamento alle loro voglie.

Segue parte 2

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