Resi pubblici i risultati dell’autopsia del figlio di John Travolta deceduto a capodanno – parte 2

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Segue da parte 1

La polizia si attiene tuttora alla propria ricostruzione dei fatti in disaccordo con la versione fornita dalla famiglia. E’ del tutto plausibile che il ragazzo si sia recato in bagno nel corso della notte e che a seguito di un ictus sia caduto sbattendo violentemente la testa e restando lì fino al mattino seguente, dunque tentare di modificare tale ricostruzione sembra inutile. Assai più preoccupante invece risulta lo stato generale di salute di Jett. Sembra che la famiglia abbia sempre negato strenuamente che il ragazzo soffrisse di Autismo.
Era stato colpito da ripetuti ictus con perdita di conoscenza e convulsioni, momenti terribili che facevano pensare al peggio.

Discutibile tuttavia risulta il modo in cui il ragazzo è stato curato: il potente farmaco usato contro l’ictus, il Depakote, che aveva ridotto la frequenza delle convulsioni a una ogni tre settimane, giudicato successivamente inefficace, era stato sospeso anche a causa dei danni che aveva arrecato al fegato di Jett, il quale era stato sottoposto ad un programma di disintossicazione suggerito da Scientology.
La setta Scientology inoltre, ritenendo le malattie mentali psicosomatiche, vieta categoricamente l’uso degli psicofarmaci. I Travolta si sono sempre rifiutati di curare il ragazzo come autistico, benché il suo stato fosse più che evidente e questo fa sorgere dubbi circa la possibilità che egli, opportunamente trattato, possa essere ancora in vita oggi. L’autopsia ha comunque stabilito che la causa del decesso è da imputarsi ad un ictus e non alla caduta o a un trauma alla testa. La salma di Jett verrà al più presto riconsegnata alla famiglia che intende procedere alla cremazione.

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