Scatta l’allarme estinzione per i pinguini, i ricercatori al lavoro studiano un ingegnoso piano di salvataggio – parte 2

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Segue da parte 1

Fortunatamente il fenomeno è stato scoperto dalla Boersma che, avvalendosi della collaborazione dell’oceanografo brasiliano Hugo Gallo Neto, ha avviato un programma di recupero degli sventurati.
Oggi sulle assolate spiagge brasiliane i piccoli animali trovano chi li accudisce: i pinguini vengono sfamati, curati (si pensi che la maggior parte di loro arriva con rifiuti nello stomaco di ogni genere, dalla plastica ai mozziconi di sigaretta) e trasportati presso l’Acquario di Ubatuba, a due ore da San Paolo. L’esame del DNA degli esemplari fino ad ora recuperati, ha consentito di stabilire con esattezza le zone di provenienza e le correnti utilizzate dai piccoli palmipedi per approdare sulle coste brasiliane.
Hugo Gallo Neto con il suo team, in collaborazione con l’INPE (Istituto per le ricerche spaziali), sta ora studiando le correnti opposte, ossia quelle calde che dal Brasile si dirigono verso il Polo Sud.  Hugo ha tracciato la mappa della corrente e individuato il punto esatto dove liberare i pinguini, in modo da permettere a questi ultimi di sfruttarne la forza per tornare a casa.
“A partire dal prossimo ottobre li rimetteremo in mare a gruppi di trenta”, afferma Hugo ” il satellite li seguirà e tramite GPS, trasmetterà la loro posizione di ora in ora, prendendo come punto di riferimento il leader del gruppo, che di solito è anche il pinguino più forte degli altri”.
Non possiamo che augurare ai simpatici pinguini un buon ritorno a casa!

Bob

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