Vi spiego perché Hawking non ha la verità in tasca quando nega la creazione – parte 1

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Segue parte 2

Fa rumore e non solo in Inghilterra la nuova invettiva dello scienziato Stephen Hawking contro la teoria cristiana della creazione, suscitando reazioni proprio alla vigilia del viaggio in Gran Bretagna di Benedetto XVI. Nel suo ultimo libro, intitolato The Grand Design Hawking scrive: «l’universo può essersi creato da sé, può essersi creato dal niente» e dunque a parere di Hawking «non è stato Dio a crearlo». Mi sembra lampante che lo stesso scienziato si muova nel campo delle pure ipotesi. “E’ possibile che”, dice, ma è esattamente possibile anche il contrario e sono possibili altre innumerevoli ipotesi che in questo momento egli stesso non è in grado di dimostrare, forse neppure di immaginare. Non mi spiego dunque tanto clamore. Hawking non ha la verità in tasca, non offre prove scientifiche inconfutabili delle sue convinzioni, non vedo dunque perché sentirsi scossi dalle sue parole. La scienza, a suo vedere, e la fede, non sono conciliabili poiché, sono ancora parole sue, «C’è una fondamentale differenza tra la religione, che è basata sull’autorità, e la scienza, che è basata su osservazione e ragionamento». Blaise Pascal dunque, tra i più luminosi matematici e scienziati di tutti i tempi, nonché grande teologo, era forse un idiota?

Segue parte 2

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