A sei anni dalla morte del genio del teatro Carmelo Bene la sorella accusa: è stato ucciso

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A sei anni dalla sua scomparsa, Carmelo Bene, uno degli artisti più originali e poliedrici del nostro teatro e della nostra cultura, torna a far parlare di sé a seguito delle dichiarazioni sconcertanti di sua sorella Maria Luisa. L’artista, sempre controcorrente, era morto a 64 anni dopo una lunga malattia ma adesso proprio la sorella getta un sospetto gravissimo sulla sua scomparsa, affermando che Carmelo non sarebbe deceduto per cause naturali ma che è in realtà “morto per mano altrui”. L’accusa è pesante e ci si domanda come mai arrivi a così lunga distanza dal decesso del grande attore e regista. La donna non gode di buona salute, probabilmente dopo aver covato a lungo il segreto teme di portarlo con sé nella tomba e chiede l’apertura di un’inchiesta.
La vita di Carmelo Bene è stata segnata da grandi successi, ma anche da aspre polemiche e scandali. Il matrimonio con l’ex miss Italia (1983) Raffaella Baracchi finì dopo una notte di litigi e pare anche di violenze, si disse, da parte dell’attore nei confronti della donna allora incinta, accuse che Bene respinse sempre strenuamente. Ma tutto si perdonava ad un personaggio considerato un guru, i cui eccessi facevano parte già del mito. Non sono mancati strascichi relativamente all’eredità, contesa tra la Baracchi e la sua ultima convivente, Luisa Viglietti, la quale vive tuttora in un appartamento di proprietà di Bene. Raffaella accusa di furto la Viglietti e dice di farlo per tutelare i diritti di Salomè, la figlia avuta dall’attore. Aldilà delle controversie mi piace ricordare il grande artista che ho avuto la fortuna di vedere al Teatro
Nazionale a Milano il 24 febbraio 1995, in una splendida lettura dei Canti Orfici di Dino Campana, il cui ricordo ancora mi commuove. Il grande animo tormentato di Bene che rileggeva i versi del grande poeta tormentato Campana senza che un accento, un’ombra, una sola sfumatura della sua malattia dell’anima gli fossero ignote o gli sfuggissero. Il video che vi propongo è un piccolo omaggio alla memoria di un grande artista maledetto e ribelle che non volle mai piegare la sua natura indomita al predominio del mercato.
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