Attenti alla fitoterapia: numerose piante sono velenose!

Assai spesso, ingenuamente, si pensa che i prodotti erboristici siano naturali e sempre benefici, rispetto ai vituperati farmaci tradizionali . Le piante sono considerate innocue, nell’illusoria persuasione che ciò che viene dalla natura sia comunque privo di controindicazioni. Eppure le piante, sotto forma di decotti, infusi, tinture madre, oli essenziali, estratti secchi o fluidi tisane e macerati glicerinati possono diventare pericolose nemiche della salute.Soprattutto chi si affida ad antiche credenze mai verificate scientificamente può andare incontro a spiacevoli sorprese . Occorre stare attenti a molte erbe nocive, come la Celidonia, che causa danni al fegato, la Galega, considerata utile per l’allattamento, che provoca lesioni polmonari, il Camedrio, usato per dimagrire, è tossico, la Borragine, nota per le virtù depurative e diuretiche contiene alcaloidi tossici e dunque è sconsigliata sotto forma di infuso e di succo. Anche il Pompelmo usato per abbassare la pressione, crea interazione con i farmaci, e l’Iperico che trova impiego come lenitivo cutaneo crea fotosensibilizzazione e favorisce il rigetto dopo i trapianti. Assai spesso dunque i rimedi della nonna possono causare danni gravi all’organismo, specie se assunti in concomitanza a farmaci con i quali interagiscono nocivamente. Meglio evitare di giocare con la propria salute e con le erbe se non se ne conoscono gli effetti precisi. La fitoterapia può essere utile solo se usata con discernimento. Fabio Firenzuoli, presidente dei medici fitoterapeuti italiani e responsabile del Centro di Medicina Naturale di Empoli ne è fermamente persuaso e mette in guardia dall’uso irresponsabile e dal fai da te. A tale scopo la Società italiana di farmacologia, con il supporto dell’Istituto Superiore di Sanità ha promosso un convegno sui rischi legati all’uso delle medicine alternative, tenutosi proprio ad Empoli. Dalla natura possono arrivare grandi benefici, a patto di evitare le ricette della nonna!