The Clash: i fucili di Brixton sparano ancora

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Nei negozi arriva il cd Live at the Shea Stadium, registrato nel 1982 dalla band di Joe Strummer e Mick Jones durante un memorabile concerto, tra i più celebri dei 4 Guns of Brixton (fucili di Brixton) .   Il mensile di musica XL per l’occasione dedica la copertina di ottobre al leggendario gruppo inglese proveniente dalla scena punk, che ha segnato un’epoca a cavallo tra gli anni settanta e ottanta. Continua a leggere

Radio Killed The Video Star

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L’intervista a Rosario Fiorello che definisce noiosa la televisione, capace com’è di partorire solo programmi fotocopia, sancisce, se ce ne fosse stato bisogno, la crisi evidente del piccolo schermo.

Parafrasando il titolo di un vecchio successo dei Buggles (Video Killed The  radio Star – 1979) potremmo dire che la radio uccide le star della Tv, o perlomeno le oscura alquanto.  Marco Presta e Antonello Dose, esilaranti e forbiti conduttori de Il Ruggito del Coniglio (dal lunedì al venerdì alle ore 8 su radio 2), Sandro Rinaldi, Enrico Stinchelli (tenore) e Michele Suozzo (critico musicale) conduttori de La Barcaccia, su Radio 3, memorabile programma di lirica, il più ascoltato del suo genere, sono testimonianza di un avvenuto sorpasso in fatto di qualità e di originalità.  Continua a leggere

La famiglia Simpson

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Sono in moltissimi a domandarsi quale sia la chiave del successo dei Simpson. Potremmo provare a dare una risposta, molti intellettuali lo hanno già fatto, trovandosi spesso d’accordo nell’affermare che si tratta di un prodotto intelligente e raffinato. Senza la pretesa di un’analisi sociologica approfondita salta all’occhio come gli autori della serie si permettano di dissacrare e sbeffeggiare tutti i veri e falsi miti contemporanei fatta eccezione per uno: la famiglia, ciò in perfetta sintonia con la tradizione americana di cui sono figli. Continua a leggere

Auguri ai Simpson: vent’anni di successi!

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In America va in onda la prima puntata della ventesima edizione dei Simpson, la più celebre famiglia di Springfield e tra le più note del pianeta. L’incredibile successo della serie più longeva e trasversale della TV americana, che mette d’accordo generazioni diverse, intellettuali e gente comune, è da ricercarsi nell’intelligente satira di costume che non risparmia critiche feroci all’uomo medio americano e non solo.

Conformismo, ipocrisia, avidità, mediocrità, inettitudine,  vengono incarnate dai protagonisti del cartoon con tagliente ironia e sottile analisi psicologica. Homer, Marge, Lisa, Burt e Maggie, ma anche i Flanders, il preside Skinner, il pusillanime Milhouse, lo spregevole Mr. Burns, il mellifluo Smithers, Krusty il clown e l’esilarante cartone (splatter) nel Cartone “Grattachecca e Fichetto”, sono diventati oramai di famiglia per molti di noi che ne seguono con affetto e divertimento crescente le rocambolesche avventure.  Continua a leggere

Paul Newman: la morte di un mito

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Quando il cinema era ancora la scatola magica dei sogni e i divi creature sovrumane, inimitabili nella loro avvenenza fisica, straordinari nella loro arte. Quando Hollywood era ancora la mecca agognata e inarrivabile della decima musa, quando dopo aver frequentato l’Actor’s studio gli attori debuttavano a Broadway prima di approdare al grande schermo, esistevano uomini capaci di assurgere a mito per le loro doti attoriali e per la loro inconfondibile allure. Paul Newman è tra questi e si fa fatica a parlarne al passato, perché negli anni ci ha accompagnato con la sua intelligente presenza, con la sua fama discreta ma immensa, col suo sorriso irresistibile e quello sguardo impossibile da dimenticare.

Gli occhi blu hanno contribuito alla sua celebrità, insieme ad un corpo scultoreo, malgrado la piccola statura. In un’intervista, con la consueta ironia, dichiarò di non aver mai compreso pienamente cosa vi fosse di così straordinario in quel blu tanto decantato dai fan, poiché era daltonico. La sua classe innata lo ha imposto all’attenzione del grande pubblico in un’epoca in cui furoreggiavano celebrità del calibro di Marlon Brando e James Dean. Continua a leggere

De Andrè e Marley al Festival del Cinema di Roma

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Dedicato a due donne e alle loro passioni musicali: a Melissa, innamorata di Fabrizio De Andrè e della sua opera e a Cinzia che mi ha chiesto di parlare di Bob Marley. 

Alla Festa del Cinema di Roma (22- 31 ottobre) saranno presentati due film inediti, entrambi nella sezione Extra, incentrati sulla figura e sull’opera dei due grandi musicisti. Effedia – sulla mia cattiva strada di Teresa Marchesi, racconta la storia di De Andrè attraverso filmati inediti e interviste provenienti da collezioni private e dagli archivi RAI. Il regista Wim Wenders, entrato nella storia del cinema con pellicole come Il cielo sopra Berlino (1987), ha dichiarato inoltre che filmerà un tributo dedicato alla memoria del grande cantautore genovese.

Il regista manifesta la sua predilezione per De Andrè e desidera promuoverne la conoscenza al di fuori dell’Italia. Sempre all’interno del festival, nella stessa sezione si celebrerà la figura di Bob Marley con Exodus 77. Continua a leggere

Com’è triste l’Isola dei Famosi

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In un palinsesto televisivo desolante può capitare, anche ai migliori, d’imbattersi il lunedì in prima serata ne L’Isola dei famosi. Partiamo dal titolo roboante: famoso è un parolone per almeno la metà dei partecipanti, taluni totalmente ignoti al grande pubblico. Personalmente non avevo mai sentito nominare Giuseppe Lago e Belen Rodrigues e faccio assai fatica a capire chi sia Michi Gioia e che lavoro faccia, a quale titolo cioè sia stata ingaggiata in qualità di “famosa”.

Le prime edizioni del programma rappresentavano una divertente novità e offrivano non poche ragioni d’interesse. I famosi o presunti tali, privati degli agi e dei comfort cui sono abituati, diventavano presto iracondi e accidiosi, davano in esilaranti escandescenze  deliziando il pubblico quando mostravano la parte bestiale di sé. Ex conduttrici e annunciatrici stagionate, senza trucco né orpello, finalmente spettinate e sciatte come perfidamente avevamo sempre sognato di vederle, presunti belloni palestrati che dopo poche settimane di dieta ristretta si sgonfiavano come palloncini, ex atleti smidollati che fuori del loro contesto perdevano ogni energia. Come dimenticare Adriano Pappalardo Continua a leggere

Keira Knightley bella e dannata

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La notizia è di quelle molto interessanti, specie per chi come me ama da sempre lo sfortunato cantore dell’Età del Jazz, l’inimitabile Francis Scott Fitzgerald: La bella Keira Knightely interpreterà il ruolo di Zelda Sayre, musa ispiratrice e compagna di vita di Fitzgerald, in un film diretto da Nick Cassavetes, regista figlio d’arte, dedicato alle vicende della coppia più glamour dei Roaring Twenties, i ruggenti anni venti, passati alla storia come epoca di gangster e di proibizionismo, di avventure e trasgressioni.

Il film s’intitolerà come uno dei romanzi giovanili del famoso scrittore americano, The Beautiful and the Damned, e sarà interessante vedere con quale titolo uscirà in Italia (dato che una pellicola intitolata Belli e dannati esiste già, poiché così è stato impropriamente tradotto un bel film di Gus Van Sant del 1991: My Own Private Idhao). Continua a leggere

La Rettore desnuda mobilita i fan

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Agli attenti lettori che si lamentano perché maltratto la loro Rettore alcuni dovuti chiarimenti.Inizio col dire che ho avuto modo di assistere alla performance “hot” in diretta facendo zapping, venerdì 19 in prima serata su Rai uno.  Sabato mattina ho cercato in giro per il web commenti e immagini senza trovarne alcuno. Mi permetto di affermare di essere stata tra i primi ad annotare l’incidente, se non la prima in assoluto!

Ero dunque in totale buona fede affermando di non aver trovato traccia dell’accaduto su internet. Continua a leggere

Il pirata Keith e le ceneri di suo padre

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Keith Richards, mitico chitarrista dei Rolling Stones, ha dichiarato che suonerà fino alla morte, che intende continuare a salire su un palco a costo di esibirsi in sedia a rotelle.  Il suo volto racconta una storia di eccessi vissuti spericolatamente, la sua biografia è costellata di episodi avvolti nella leggenda come quello che narra che avrebbe sniffato le ceneri del padre mescolate a cocaina, rivelazione che diede adito a non poche polemiche fino alla smentita da parte della sua manager Jane Rose. Sempre meglio che sniffare una fila di formiche come Continua a leggere