Cronaca in diretta dell’evento rock dell’anno, unica tappa italiana degli AC/DC che a Udine esaltano la folla in delirio – parte 1

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Segue parte 2

Vi scrivo da Ferrara, seduta al tavolo dell’Osteria Via Vai, mentre aspetto che Amin mi serva uno gnocco fritto con formaggi e salumi. Ho indosso la maglietta nera, of course, del Black Ice Tour comprata ieri sera a Udine, dove ho avuto il privilegio di assistere al concerto degli AC/DC, unica tappa italiana della storica e blasonata band australiana, che ha registrato il tutto esaurito.  Anche Amin aveva il biglietto, poi il lavoro lo ha costretto a rinunciare, pur con immenso dispiacere. Sfoglio Il Gazzettino: “Non è solo un concerto, è molto di più” scrive  Andrea Iolme, “A scelta: un evento unico, un appuntamento con la storia, un sogno che si avvera, l’incontro con la band più selvaggia e longeva in circolazione”. Come dargli torto? Ero lì solo giovedì sera, tra i quarantaseimila spettatori paganti, in gran parte stranieri , posizionata, per la cronaca, non troppo lontana dal palco, sul prato, circondata da ogni lato da fan sfegatati di Angus Young, tra lattine di birra e bottiglie di plastica vuote, come tutti gli altri bramosa di vederlo comparire da un momento all’altro come una visione sul palco dello stadio Friuli.

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