E’ morto a Genova Edoardo Sanguineti, intellettuale e poeta della neoavanguardia. La procura indaga per omicidio colposo

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Quello che mi accingo a scrivere oggi sarà di sicuro uno dei post più tristi della mia…”carriera” di blogger. La notizia che mi accingo a darvi della morte del poeta, critico e studioso Edoardo Sanguineti mi addolora come la perdita di un parente. Ho avuto la fortuna d’incontrarlo mentre era di passaggio per una conferenza nella mia università, ricordo che con la mia solita vena naïf lo fermai al bar del campus mentre prendeva un caffè per farmi autografare un suo libro di versi: Postkarten. Indimenticabile la semplicità garbata con la quale scrisse una breve dedica a mio nome e sorseggiò con me quel caffè con la familiarità di un vecchio amico. Questa persona squisita e totalmente priva di affettazione era Edoardo Sanguineti, il poeta novissimo che voleva fare dell’avanguardia un’arte da museo, sublime cantore della disgregazione contemporanea, studioso di Gozzano, esperto di Dante, anima del Gruppo ’63, nemico della retorica, scettico verso i mostri sacri, Pasolini in primis. Dopo un malore nella sua casa di Genova, Sanguineti, settantanovenne, è stato trasportato in ospedale. La procura di Genova ha aperto un fascicolo a carico di ignoti con l’accusa di omicidio colposo. Aldilà dei panegirici penso che l’unico modo di onorarne la memoria sia leggere ancora i suoi versi.

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