Guarda le immagini di Mickey Rourke, irriconoscibile, all’uscita della palestra di Beverly Hills
A sessantuno anni la star di Nove settimane e mezzo Mickey Rourke è ancora attentissimo alla forma fisica e segue un rigido programma di allenamento. Malgrado un fisico possente però il celebre attore è davvero irriconoscibile. Il suo viso è segnato da una storia personale piena di momenti bui. L’ex rubacuori di Hollywood, protagonista di The Wrestler, ha iniziato la boxe professionalmente nel 1991, dopo cioè che la sua carriera ad Hollywood sembrava finita. Proprio lui ha raccontato che la maggior parte delle pesanti procedure cosmetiche facciali cui si è sottoposto sono servite a correggere le lesioni subite facendo pugilato. Mickey Rourke ha subito una lunga lista di infortuni, mentre lottava sul ring, ma ha detto che i tagli e i lividi erano nulla al confronto di un poco noto effetto collaterale di questo sport. «Ho avuto il naso rotto due volte. Ho avuto cinque operazioni al setto nasale e una ad uno zigomo fracassato, ho dovuto farmi prelevare la cartilagine da un orecchio per ricostruire il naso, ma la cosa peggiore erano le emorroidi», ha dichiarato. Gli è stato successivamente consigliato di chiudere con la boxe a causa di problemi neurologici. La star, emarginata da Hollywood a causa dei suoi comportamenti irregolari, ha inoltre dichiarato di essere consapevole di aver distrutto la propria carriera di attore per pura stupidità. Mickey Rourke ha anche rifiutato un ruolo in Pulp Fiction, per un clamoroso errore di valutazione ed ha inoltre ammesso: «Ero totalmente fuori controllo e non capivo che la festa stava per finire. Potevo alloggiare in qualsiasi hotel, comprare tutto ciò che volevo: una volta ho comprato sei Cadillacs pagandole in contanti e poi le ho date via tutte, per estrazione, ai membri del mio entourage durante una cena. La mia villa a Beverly Hills era qualcosa tipo “Halloween III” o Elvis in acido». Oggi l’attore conduce una vita molto più tranquilla e regolare, lavora, fa sport e rimpiange di non essere stato più saggio in gioventù.
