I ghiacciai delle Ande, minacciati dal global warming e dai cercatori d’oro, spariranno entro il 2030

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Gli effetti nefasti del global warming continuano implacabilmente a manifestarsi. Questa è la volta delle nevi eterne delle Ande che, secondo un recente studio della Banca Mondiale presentato a Lima, sarebbero a rischio di sparizione entro soli 20 anni. L’impatto sull’economia peruviana sarebbe disastroso sia sul piano delle risorse idriche che dell’energia e dell’agricoltura.  Si pensi infatti che la riduzione della superficie degli antichi ghiacciai, che dal 1974 è pari al 22%,   ha già determinato una riduzione di ben il 12% nella fornitura d’acqua.  A rendere ancora più sconfortante la situazione ora contribuiscono anche i cercatori d’oro. Si perché nella Huasco Valley, nel Cile del Nord, a quote così alte dove fino a pochi anni fa era improponibile organizzarsi per l’estrazione del metallo prezioso, di recente sono stati individuati, avvalendosi dell’ausilio di un satellite, diversi giacimenti.
Svariate concessioni sono state assegnate alla compagnia canadese
Barrick Gold, la più grande azienda mineraria del mondo. I comitati che si sono nel frattempo costituiti in difesa del territorio parlano di alcune ricerche che avrebbero dimostrato che questi ghiacciai sono già diminuiti di oltre la metà durante la fase preparatoria degli scavi. Ma la Barrick Gold nega tutto, e risponde è solo colpa del riscaldamento globale.

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