Il discorso di Obama a Chicago: il carisma del leader che sogna un futuro migliore
Leggendo attentamente il testo integrale del discorso tenuto a Chicago da Barack Obama resto stordita dall’emozione per i toni profetici, gli accenti magnanimi, gli orizzonti smisurati delineati con voce calda e ferma da quello che sembra essere oggi l’uomo del futuro, il predestinato dalla sorte, colui che la storia ha designato affinché l’America e il mondo possano veder sorgere l’alba di un nuovo giorno.
Obama è un leader carismatico, qualcosa di più di un semplice uomo politico, assai più che un normale capo di stato. La sua non è la retorica vieta dello statista scaltro che fa leva sui sentimenti delle masse, il tono di verità, la profonda serietà e coscienza della difficoltà del proprio compito traspaiono da ogni riga.
Barack Obama crede nella possibilità di “piegare la storia verso la speranza di un mondo migliore”, un luogo dove anche gli ultimi della Terra trovino cittadinanza e questa luminosa speranza, questa fede sincera fanno di lui un capo da seguire, una guida affidabile, sapiente.
Nel suo discorso Obama si rivolge al mondo, sa che ben oltre i confini americani la sua voce e il suo pensiero sono attesi e ascoltati con trepida attenzione, nessuno può sentirsi escluso. Non dimentica chi lo ha sostenuto e aiutato materialmente nella lunga campagna elettorale, sente di dovere gratitudine verso l’enorme entusiasmo profuso dai suoi sostenitori lungo tutto il cammino che lo ha portato fino alla Casa Bianca, ma ricorda soprattutto di essere figlio di una storia, di essere stato preceduto da una schiera di sognatori che ha reso possibile ciò che sembrava insperabile ed è grazie a ciascuno di essi che ora lui può diventare il presidente di tutti, non solo di chi lo ha votato, non solo degli afro-americani. Il suo, dice, sarà “un governo del popolo, fatto dal popolo e per il popolo”, non posso non augurargli tutto il coraggio e la fortuna possibili affinché la sua opera di governo sia strumento di progresso e di pace.