Julian Assange, arrestato resta dentro, rifiutata la richiesta di cauzione per il padre di WikiLeaks. L’accusa è di rapporti sessuali senza condom

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Non so quanti, come me, sono rammaricati per l’arresto da parte di Scotland Yard di Julian Assange, fondatore di WikiLeaks. L’accusa contro di lui è di rapporti sessuali senza condom con due ammiratrici, Sophia Wilen e Anna Ardin. Sono in molti a pensare che quella tesa ad Assange sia solo una trappola per impedire la diffusione di ulteriori documenti riservati. Davvero scarse le evidenze di condotta sessuale anomala, di molestie o stupro. I resoconti delle due donne non offrono certezza alcuna rispetto alle accuse mosse contro Assange. In tanti, in troppi, volevano metterlo a tacere e questo sembra un complotto ordito da chi, sentendosi danneggiato dalle rivelazioni di WikiLeaks, intende zittirlo. Arrestato dalla polizia britannica Assange resterà in custodia fino al 14 dicembre. Secondo il giudice distrettuale Howard Riddle, che ha respinto la richiesta di cauzione, Julian Assange è a rischio di fuga. Molti sostenitori stanno adoperandosi per il rilascio di Mr. WikiLeaks, tra cui molti nomi celebri tra i quali Ken Loach, Jemima Kahn, e numerosi intellettuali tra quali anche Noam Chomsky e John Pilger. Essi si dicono estremamente preoccupati per la sicurezza del trentanovenne australiano. L’avvocato Mark Stephens, intervistato dalla Bbc ha dichiarato che le accuse di stupro che stanno dietro l’arresto di Assange sembrano avere “motivazioni politiche”.

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