L’ex cameriera spara a zero: Michael non era un eroe pop, ma solo un incasinato, drogato, depravato, contorto e demoniaco.

Descrivendo la scena al ranch Neverland nel 1990 Adrian McManus, che ha lavorato come cameriera personale di Jackson nel 1990, nella tenuta di Neverland, non ha dubbi: «Michael non era un eroe pop, ma solo un tipo incasinato, drogato depravato, manipolativo, contorto e demoniaco. Ho ancora gli incubi pensando a Neverland». La donna prosegue il suo racconto ricordando delle volte in cui le è capitato di trovare Michael Jackson disteso con gli occhi sbarrati, immobile e rigido, del terrore sperimentato credendolo morto. Era sotto l’effetto di farmaci e droghe, riferisce. «E’ uno shock che la gente non si renda conto e non voglia ammettere che avesse questi problemi, come è ben noto». Questa non è la prima volta che un ex membro dello staff di Jackson parli esplicitamente dell’uso di sostanze stupefacenti da parte del cantante. Anche l’ex governante Kristina Fournier, ha raccontato che era ‘ben noto’ tra il personale che Michael Jackson avesse un problema di tossicodipendenza attraversasse spesso “cattivi periodi.