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Osservato per la prima volta con i raggi X il transito di HD 189733b: l’esopianeta blu dove piove vetro

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Un team di astronomi per la prima volta è riuscito a individuare un pianeta extrasolare nello spettro dei raggi-X, si tratta di HD 189733b. L’esopianeta è una vecchia conoscenza del telescopio Hubble che ne aveva già determinato in passato addirittura il colore.
Fino ad oggi gli esopianeti erano stati osservati grazie al noto processo del transito, che consiste nella misurazione della variazione di luce al momento del passaggio del pianeta davanti alla propria stella. Questa volta invece, avvalendosi del Chandra X-ray Observatory della Nasa e del XMM Newton Observatory dell’Agenzia Spaziale Europea, è stata immortalata un’immagine del transito del corpo celeste in questa differente lunghezza d’onda.
L’esopianeta, delle dimensioni del nostro Giove, è situato in un sistema binario denominato HD 189733, distante 63 anni luce da noi, e percorre un’orbita molto stretta attorno alle proprie stelle madri (circa 1/30 della distanza della Terra dal Sole).
Davvero sorprendenti i dati raccolti fino ad ora sull’incredibile pianeta extrasolare, combinando le ultime informazioni ottenute con quanto osservato fino ad ora dal telescopio Hubble. Durante il giorno le temperature possono raggiungere i 1000 gradi centigradi, c’è una grande escursione termica con la notte e spirano venti che superano i 7000 km/h. L’ambiente, a dispetto del rassicurante colore blu di HD 189733b, è a dir poco inospitale: si pensi che sul pianeta piove vetro.
Infatti lo stesso colore blu sarebbe infatti dovuto a particelle di silicato disperse nella sua atmosfera, le quali, con il calore, condensano fino a formare gocce di vetro, che liberano la luce blu più di quella rossa.
La scoperta pone un nuovo e fondamentale tassello nello studio degli esopianeti. Secondo Katja Poppenhaeger, dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CFA) a Cambridge, Massachusetts, l’osservazione dei sistemi planetari tramite Raggi-X risulta di particolare importanza perché d’ora in poi sarà possibile ottenere informazioni sempre più dettagliate sui pianeti extrasolari.

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