Potremo mai collegare il nostro cervello a Internet? – parte 2

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Esistono poi altre interessanti congegni legati al trasferimento delle emozioni. Un esempio è Mindball, un gioco in cui vince chi si rilassa di più. I concorrenti sono uno di fronte all’altro appoggiati ad un tavolo e indossano delle fascette intorno la testa collegate ad un dispositivo. Sul tavolo c’è una pallina che si allontana (guidata dal tavolo collegato al computer) da chi è più rilassato. Vince chi raggiunge la porta dell’avversario.
Non esistono però solo applicazioni ludiche: lo scorso agosto l’US Army Research Office ha stanziato 4 milioni di dollari nel campo della telepatia sintetica, per la realizzazione di sistemi di comunicazione telepatica tra soldati.La maggior parte dei sistemi odierni si basano sulla lettura delle onde cerebrali dall’esterno: è tuttavia possibile la connessione tra cavi elettrici e neuroni. Una parte della ricerca è sviluppata mediante l’ausilio di pazienti gravemente paralizzati e consenzienti o di scimmie. Molto all’avanguardia nel settore è un gruppo di ricerca della Duke University (U.S.A.). Uno degli esperimenti più interessanti è stato quello che ha permesso ai ricercatori, guidati da Miguel Nicolelis, di registrare l’attività cerebrale di una scimmia negli Stati Uniti, e di trasferirla in tempo reale ad un robot in Giappone. Lo scopo è quello di riuscire a creare un esoscheletro capace di restituire l’uso degli arti alle persone paralizzate.
Se già oggi è possibile, seppur in maniera grossolana, trasformare pensieri ed emozioni in bit immagino si avvererà presto ciò che la fantascienza ha già previsto: potremo apprendere qualunque nozione semplicemente connettendo appositi congegni al nostro cervello e trasferire direttamente i nostri pensieri su un server o un hard disk esterno. Chi vivrà vedrà!

Bob

Talents in Action - PNL per l'Eccellenza