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Una ricerca lo dimostra: Dio è uno di noi

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Una canzone di qualche anno fa si chiedeva: «se Dio fosse uno di noi?», a quanto pare lo è, come rivela una ricerca condotta in Danimarca. Alcuni scienziati dell’Università di Aarhus si sono presi la briga di analizzare le reazioni cerebrali di un gruppo di fedeli, di religione cristiana, durante la preghiera, mediante risonanza magnetica. L’interessante scoperta è  Continua a leggere

Nuove cure farmacologiche promettono di cancellare vissuti traumatici

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In un post del mese scorso avevo accennato ad un recente esperimento condotto da Emily Holmes della Oxford University, che ha evidenziato come il Tetris, popolare videogioco degli anni 80, potesse essere utilizzato come cura per coloro che soffrono di disturbi post traumatici particolarmente violenti. Continua a leggere

L’invidia? Fa male come una scottatura!

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Ammetto di aver sempre provato antipatia per gli invidiosi, considerandoli meschini, persone incapaci di gioire per il bene altrui, malevole e negative. Un gruppo di scienziati giapponesi che ha condotto una ricerca sulla risonanza magnetica delle persone invidiose rivela oggi risultati sconcertanti. Sembra infatti che l’invidia per gli altri provochi un dolore equivalente a una bruciatura, ad un taglio, sia cioè un’autentica sofferenza fisica. Tuttavia ciò che risulta maggiormente sconcertante è scoprire che il dolore altrui generi Continua a leggere

Con un microchip tutti potranno raggiungere l’orgasmo

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Gli appassionati di fumetti ricorderanno certamente “Il gioco”, il grande classico di Milo Manara pubblicato negli anni 80 (la versione uno nel 1983 e la due nel 1991), in cui si narra la storia della signora Claudia, della sua apparente frigidità e del viscido dottor Fez, il quale, nonostante i continui rifiuti, non desiste dal corteggiarla anche in maniera spudorata. Il malvagio dottore, per avere la donna le impianta nel cervello un dispositivo elettronico, il quale se attivato, la fa fremere di piacere.
In pochi sanno che lo strumento del dottor Fez esiste e la scienza si trova piuttosto avanti
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La felicità? E’ più contagiosa del raffreddore!

La felicità è contagiosa, è scientificamente dimostrato, si trasmette da persona a persona e per farlo ha bisogno del contatto fisico. Le vibrazioni positive non possono essere trasmesse via internet e nemmeno per mezzo del telefono, così come avviene per il raffreddore, per contagiarsi la felicità necessita di contatto fisico.
Secondo gli studiosi il contagio avviene grazie all’empatia e ai neuroni specchio. Se osserviamo infatti qualcuno che manifesta un sentimento il nostro cervello tende a sintonizzarsi su quello stesso stato emotivo attivando le stesse aree che sono in funzione in chi abbiamo di fronte.
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Ricordiamoci di dormire … per non dimenticare!

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Un gruppo di neurologi della City University di New York, ha evidenziato gli effetti benefici della classica pennichella pomeridiana. Rimanere con gli occhi chiusi per un periodo di tempo variabile da 12 minuti a un’ora e mezza, può essere sufficiente per rafforzare la memoria.
Gli studiosi hanno rilevato che, durante il periodo di riposo, il cervello riesce a “sedimentare” quanto appreso.
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Come sviluppare una super-mente: nuove sfide ogni giorno, musica e ginnastica

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E’ noto a tutti il fatto che il nostro cervello è paragonabile ad un super computer. Ci si chiede spesso come si possa potenziare al massimo le prestazioni di questa macchina meravigliosa. E’ semplice: come ogni computer occorre migliorarne sia l’hardware che il software! Continua a leggere

A che età il cervello raggiunge la sua massima potenza?

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L’età migliore per il cervello? Sembra che a 39 anni un uomo sia all’apice del suo sviluppo intellettivo.

La ricerca pubblicata sulla rivista on-line “Neurobiology of aging” spiega che il picco dell’attività cerebrale si raggiunge proprio in questo fatidico anno della vita nel quale il cervello è al massimo della sua potenza. Successivamente per effetto della mielina, una sostanza midollare che funge da protezione nella conduzione degli stimoli nervosi, le prestazioni del cervello declinano a ritmo sostenuto.  Al momento della nascita Continua a leggere