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Anno 2009: arrivano gli esoscheletri

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Nel 1966, tre anni dopo che la Marvel Comics, aveva lanciato sul mercato il super eroe Iron Man, personaggio dei fumetti che nelle sue fantastiche avventure si era costruito una possente armatura metallica che lo rendeva invincibile, la General Electric investì su un progetto che ambiva a realizzare un esoscheletro che avrebbe consentito a chi lo avesse indossato, di sollevare carichi pesanti e lavorare in condizioni estreme, anche nello spazio.
Purtroppo si riuscì a realizzare un solo braccio meccanico che pesava la bellezza di 750 Kg, per cui , visti gli scarsi risultati il progetto fu abbandonato.
Oggi negli Stati Uniti esistono prototipi di armature realmente capaci di conferire super poteri a chi le indossa.
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Potremo mai collegare il nostro cervello a Internet? – parte 2

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Esistono poi altre interessanti congegni legati al trasferimento delle emozioni. Un esempio è Mindball, un gioco in cui vince chi si rilassa di più. I concorrenti sono uno di fronte all’altro appoggiati ad un tavolo e indossano delle fascette intorno la testa collegate ad un dispositivo. Sul tavolo c’è una pallina che si allontana (guidata dal tavolo collegato al computer) Continua a leggere