Tetti e pareti verdi sempre più presenti nelle grandi città: ecco i nuovi giardini pensili

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Una delle risorse dell’umanità per combattere l’inquinamento è quella di allestire sempre più aree verdi. Dagli anni 90 architetti e urbanisti hanno ideato nuove soluzioni per portare il verde nei centri urbani. Uno di questi è il botanico francese Patrick Blanc che nel 1994 ideò i giardini verticali.
L’opera più celebre è quella del museo dedicato alle culture del mondo (Musee du Quai Branly) di Parigi: una facciata di 800 metri quadrati ricoperta di migliaia di piante di 150 specie diverse ancorate con le loro radici ad una lastra di feltro sintetico.
In Italia, a Milano, è possibile ammirare in corso Porta Ticino il “muro verde” creato dall’Enel costituito da 500 piante differenti alimentato da pannelli fotovoltaici che provvedono a fornire energia alle pompe per l’irrigazione ed all’impianto di illuminazione. Ormai sono diversi gli esempi in tutto il mondo: a Chicago, Tokyo, Torino, Bolzano è possibile trovare pareti o tetti completamente verdi, e pare che la cosa funzioni. Lo strato di vegetazione infatti produce un effetto isolante sia dal freddo d’inverno che dal caldo d’estate ma anche dai rumori, dal vento, trattenendo anche l’acqua piovana. Maggiore è lo spessore della vegetazione migliore è l’efficienza della soluzione.
Ci sono poi architetti che realizzano veri e propri ecosistemi da integrare nelle proprie opere: è il caso di Renzo Piano, che ha progettato per la nuova sede della California Academy of Sciences di San Francisco (nella foto sotto) un manto di vegetazione di 10000 metri quadrati adatto come habitat per diverse specie animali.
Chissà! Magari il prossimo passo sarà costruirsi un orto sul tetto o sul terrazzo. Personalmente ci farò un pensierino!

Bob
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