Tex Willer compie sessantun’anni ma è ancora giovanissimo

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Adoro i fumetti: ho imparato a leggere sulle strisce di Topolino e il Topo è ancora oggi un fedele compagno. Da allora ne ho sfogliati tanti, ognuno però aveva un difetto: troppo sangue, troppe parolacce, troppo noioso, troppo sessista….
Chiudevo e mettevo da parte (cioè nel cestino). Invece con Tex Willer (che avrebbe dovuto in origine chiamarsi Tex Killer, nome considerato   poi troppo duro n.d.r.) è stato un colpo di fulmine. “Ma non è un fumetto da femmina!!” mi ha detto qualcuno. Embè?! Bisogna essere per forza maschi per apprezzare il bellissimo personaggio di Bonelli? Non credo. Perché in Tex c’è tutto ciò che possa piacere ad una persona: è facile identificarsi con Aquila della Notte. E’ virile, intelligente, protettivo, giusto, integerrimo, coraggioso, disilluso quel tanto che basta, testardo, palestrato, fedele alla (defunta) sposa, un ragazzo-padre di due secoli fa che ha saputo crescere un figlio e al contempo amministrare una riserva indiana quando i pellerossa valevano zero. Un solo appunto: è un tabagista incallito, fuma come una ciminiera. Ma quelli che la pensano come me sono disposti a chiudere un occhio, perché Tex è uno di noi: più reale ed umano di tanti mucchi di ossa e di ciccia a cui l’inossidabile Aquila della Notte darebbe volentieri una ‘spolverata’, perché, per tutti i diavoli, in barba ai suoi sessantun’ anni (il fumetto è nato nel 1948 n.d.r.) è ancora giovanissimo!


Flavia

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