George Clooney a L’Aquila durante il G8: girerà un film tra le macerie del terremoto. Le proteste delle Last Ladies
Qui in Abruzzo ormai non volano più uccelli in aria, solo elicotteri della polizia che ci spiano in continuazione. Le vie per L’Aquila sono chiuse e persino raggiungere un parente malato diventa un’impresa. Le first lady, le macchinette elettriche, il presidente degli Stati Uniti D’America Barack Obama, sua moglie, ora anche Carla Bruni è approdata nella terra dei pastori dannunziani. Mancava solo un altro colpo di teatro: un attore di Hollywood. Ed eccolo qui, niente di meno che George Clooney, sempre fascinoso, mai stucchevole, abbraccia le babbione quasi fossero delle dee e non si può non esserne gelose. L’inossidabile ex medico in prima linea promette tra un sorriso e una stretta di mano che girerà un film a L’Aquila tra le macerie. Accompagnato da Walter Weltroni, amico di vecchia data, ha poi visitato San Demetrio nei Vestini, per la gioia e lo stupore delle “ziarelle” abruzzesi strabiliate dallo charme hollywodyano del bellone. Mentre le signore mogli dei potenti della Terra giocavano al terremoto, aiutate da simulatori di scosse sismiche e munite di elmetti di sicurezza, le vere terremotate, le belle donne toste del nostro Abruzzo, giovani e meno giovani, si munivano di cartelli di protesta scritti in due lingue attaccandoseli addosso. La scritta significativa è: “last lady” “derniere dame”. Le ultime donne sono quelle che vivono ancora in tenda sotto il sole che scotta di luglio e che aspettano sconsolate che dopo le promesse e i proclami, i sorrisi e le strette di mano, qualcuno si decida davvero a ricostruire le aree colpite dal sisma e a restituire loro una vita normale.