Albakiara: Uccelli di rovo e i tortellini bolognesi
PUBBLICO QUI DI SEGUITO UN COMMENTO RICEVUTO IN MERITO ALLA RECENSIONE DEL FILM ALBAKIARA. TROVANDOLO INTERESSANTE HO DECISO DI TRASFORMARLO IN UN ARTICOLO, ASPETTO DI SAPERE SE è PIACIUTO ANCHE A VOI!!!!
Credo che Carlo Lucarelli sia davvero uno scrittore di talento. Ma sinceramente mi chiedo dove fosse veramente, mentre credeva di scrivere una sceneggiatura con Stefano Salvati.
Il risultato? Un pout pourri di riferimenti cinematografici e televisivi, che nell’ipotesi più proficua proveremo a chiamare “omaggi allo stile” Proviamo ad elencare i più evidenti:
– La serie televisiva CSI fin dall’inizio.
– Melissa P con gli sms visualizzati a schermo, già riciclato da Moccia con le citazioni letterarie in “Scusa ma ti chiamo amore”.
– Un pò di “Uccelli di rovo” per i flash-back rosa e arancio sulle spiagge di Milano Marittima.
– “Stasera a casa di Alice” di Carlo Verdone con la sorella della protagonista, praticamente muta fino alla fine e vittima di qualche oscuro disagio mentale.
– “Harry Potter” vedi sopra con gli uccelli che dipinge la sorella, ci mancava solo che fossero delle fenici.
– “Eyes wide shut” tra orge e maschere.
– “The Ring” con sempre la sopra citata sorella disturbata (ma il trauma avvenuto 3 mesi prima poi qual’era?)che corre sporca di pittura nera in camicia da notte e capelli bagnati che fa tanto Samara.
– La madre della protagonista che potrebbe tranquillamente venire fuori dal casta della serie “Un medico in famiglia”
– Hostel 1 e 2. Ma andiamo???
– Qualche momento Tarantiniano qua e là, ma stile tortellini bolognesi.
– “Thirteen” con tutti gli annessi e connessi.
– Ma soprattutto LA CLONAZIONE SENZA RITEGNO ALCUNO DA “REQUIEM FOR A DREAM” per tutte le scene con alcool e droghe a stacchi di dettagli.
Il mio parere complessivo sul film da pura spettatrice? E’ quello che si risponde quando qualcuno ti domanda: “ma che tipo di film è?” Risposta: E’ un film del genere: “Vorrei ma non posso”.
A parte tutto, sia chi fa cinema in Italia, sia chi lo va a vedere ne conosce il limiti, soprattutto per quanto riguarda il budget. E allora facciamo gli Italiani fino in fondo… alla fine veniamo dalla cultura del neorealismo e sappiamo che non servono molti mezzi per fare del buon cinema. Quindi…restiamo con i piedi per terra e cerchiamo di accontentarci dei nostri tortellini bolognesi, che se conditi bene, sono sempre un piatto con grande dignità e personalità.
G.C.