Ci sono tracce di materia oscura nello spazio? Sembrerebbe proprio di si! – parte 1

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Uno studio, pubblicato oggi sulla rivista scientifica Nature, realizzato da una equipe coordinata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ha osservato nello spazio un’anomala quantità di antimateria che potrebbe essere un segnale dell’esistenza della materia oscura.
L’esperimento PAMELA, (Payload for Antimatter Matter Exploration and Light – nuclei Astrophysics), frutto della collaborazione tra INFN, l’Agenzia Spaziale Russa,  Continua a leggere

Ci sono tracce di materia oscura nello spazio? Sembrerebbe proprio di si! – parte 2

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Nonostante esista la possibilità che l’anomalia sia causata semplicemente da particelle provenienti da pulsar o da altre sorgenti astrofisiche, Enrico Flamini, responsabile dell’attività di Osservazione dell’Universo dell’Agenzia Spaziale Italiana, spiega: “Andare nel cosmo a studiare l’antimateria  Continua a leggere

La Galassia Centauro e le altre meraviglie del cosmo – parte 1

Di seguito alcune suggestive immagini dello spazio provienienti dall’Osservatorio La Silla Paranal in Cile, ottenute con l’utilizzo del VLT (Very Large Telescope) ed altre sofisticate apparecchiature.

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La Galassia Centauro A
Sopra una composizione di immagini ottenute con tre strumenti che operano a diverse lunghezze d’onda. I getti di materia che si possono osservare nella foto provengono da un buco nero situato al centro della galassia Centauro A.

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La Galassia Centauro e le altre meraviglie del cosmo – parte 2

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Nebulosa del Granchio
La foto sopra mostra la Nebulosa Granchio (nota anche come “Messier 1”), osservata con lo spettroscopio FORS2, in modalità di imaging, nella mattinata del 10 novembre 1999. Il suggestivo ammasso è ciò che rimane di una esplosione di supernova avvenuta a una distanza di circa 6.000 anni-luce, osservata quasi 1.000 anni fa dagli astronomi cinesi, nel corso dell’anno 1.054 d.C.
Al centro della nebulosa c’è una stella di neutroni (stella degenere) che ruota attorno al proprio asse ad una velocità di 30 volte al secondo.

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Nello spazio profondo la collisione tra due buchi neri

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La notizia è stata riportata dal sito ufficiale della rivista Science:  Todd Boroson e Tod Lauer, due astronomi dell’Osservatorio Astronomico di Tucson, in Arizona, durante un’analisi della Sloan Digital Sky Survey, l’estesa cartografia digitale dello spazio nata alla fine degli anni ’90 da una collaborazione americano-giapponese, hanno rilevato la presenza di un quasar, l’oggetto più luminoso dell’Universo,   Continua a leggere

L’atmosfera rovesciata di Plutone

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Recenti misurazioni del pianeta Plutone (da pochi anni declassato a pianeta nano), compiute mediante il Very Large Telescope, VLT, presso l’osservatorio La Silla Paranal in Cile, hanno evidenziato come l’atmosfera della piccola palla di ghiaccio ai confini del Sistema Solare, sia opposta rispetto a quella della Terra. Continua a leggere

Lo spazio che non ti aspetti: nebulose e galassie danno spettacolo – parte 1

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L’osservatorio La Silla Paranal in Cile, gestito dall’European Southern Observatory (ESO), la maggiore organizzazione astronomica europea, è uno dei più grandi al mondo. Scrutare lo spazio avvalendosi di sofisticate   Continua a leggere

Lo spazio che non ti aspetti: nebulose e galassie danno spettacolo – parte 2

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Non sono da meno come grado di spettacolarità le nebulose: i giganteschi ammassi di polvere cosmica che talvolta si aggregano per costituire una stella.  Continua a leggere

Il telescopio Fermi registra la più grande esplosione mai vista nello spazio conosciuto

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E’ della rivista Science la notizia che il telescopio spaziale della NASA, Fermi, ha di recente registrato la più grande esplosione mai avvenuta nello spazio a noi noto. Si tratta della morte di una stella distante circa 13 miliardi di anni luce dalla terra.
Ronaldo Bellazzini, responsabile di Fermi per l’Infn, riferisce che “Un getto di materia altamente ionizzato si è propagato nel cosmo a una velocità prossima a quella della luce”.
Il nostro Paese ha avuto un peso determinante nella rilevazione della catastrofe cosmica: gli strumenti italiani Gamma-Ray Burst Monitor (Gbm) e Large Area Telescope (Lat)   Continua a leggere

Una spaventosa collisione tra due satelliti nell’orbita terrestre avvenuta martedì a 500 miglia sopra la Siberia

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Due satelliti per le telecomunicazioni, uno russo, l’altro americano, si sono scontrati in orbita fracassandosi l’uno contro l’altro a centinaia di chilometri sopra la terra. A Cape Canaveral, in Florida, gli scienziati della NASA stanno osservando con preoccupazione i detriti prodotti dal rovinoso impatto. Ci vorranno settimane, spiegano, prima che il danno prodotto sia quantificato, di certo tutti gli altri satelliti e lo stesso telescopio spaziale Hubble sono minacciati. La collisione si è verificata a circa 500 miglia sopra la Siberia martedì scorso. Si tratta del primo impatto simile, hanno dichiarato alla NASA. Continua a leggere