Potremo mai collegare il nostro cervello a Internet? – parte 1
Paul Wolpe, docente di sociologia alla University of Pennsylvania afferma che tra 10 – 15 anni sarà possibile collegare il nostro cervello direttamente a internet. La ricerca in questo campo è in effetti molto avanti, grazie alle applicazioni progettate di recente allo scopo di facilitare la vita ai disabili con gravi difficoltà motorie. I sistemi domotici consentono, mediante dispositivi collegati a delle cuffie appoggiate sulla testa dell’individuo, di accendere luci, comporre numeri telefonici o inviare email. Basta fissare lo schermo e concentrarsi su una delle icone e il gioco è fatto: il cervello produce particolari segnali elettrochimici che il sistema riconosce attivando l’azione richiesta. Anche la composizione di numeri o lettere avviene in modo analogo: basta fissare con lo sguardo una porzione della tastiera virtuale sul monitor per ottenere (entro circa 3 secondi) il risultato voluto.
A tal proposito i ricercatori stanno pensando di implementare una tecnica simile al T9 dei cellulari per velocizzare la scrittura. (segue parte 2)
questo paul wolpe risulta anche essere docente di bioetica all’universita della pennsylvenia
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/01_Gennaio/12/libri.shtml
un tuttofare o una bufala?