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Nuovo rinvio dello Shuttle: la maledizione continua

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Mentre sulla Stazione Spaziale Orbitante gli astronauti Yuri Lonchakov e Michael Fincke, tre giorni fa compivano una passeggiata spaziale della durata circa 5 ore portando a termine con successo un esperimento di lavoro di riparazione (la missione è stata conclusa con un’ora di anticipo rispetto alla tabella di marcia), a terra lo Space Shuttle non voleva saperne di decollare. Non si contano più oramai i rinvii del lancio che sarebbe dovuto avvenire in origine lo scorso 12 febbraio. Il problema è sempre lo stesso:  Continua a leggere

Lo Shuttle Discovery è finalmente pronto a partire: stanotte partirà il countdown

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Avevamo più volte parlato tempo fa dei numerosi problemi incontrati dalla NASA relativamente all’ultima missione Shuttle finalizzata al trasporto e all’installazione dell’ultimo set di pannelli solari sulla Stazione Spaziale Orbitante ripetutamente rinviata. Ora l’odissea sembra finita. Sostituite le valvole necesarie a mantenere costante la pressione del carburante, durante il tragitto in orbita,   Continua a leggere

Ancora un clamoroso flop della NASA, il satellite precipita nell’oceano Antartico

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Ancora un clamoroso buco nell’acqua della NASA, è proprio il caso di dirlo, stavolta. Il satellite per la misurazione del CO2 terrestre, lanciato questa notte in California dalla Vanderberg Air Force Base, è precipitato nell’oceano Antartico. A renderlo noto il responsabile della missione. Il modulo contenente l’Orbiting Carbon Observatory non è stato in grado di separarsi dal razzo propulsore dopo il lancio. Continua a leggere

Lo shuttle si ferma: la NASA non vuole rischiare

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La Stazione Spaziale Orbitante dovrà attendere ancora prima di veder installato l’ultimo set di pannelli solari, che sarebbe dovuto partire il prossimo 27 febbraio a bordo dello Space Shuttle Discovery. Il lancio, già ritardato tre volte per ragioni di sicurezza, non è stato ancora riprogrammato.
L’anomalia che ha provocato l’ultimo rinvio riguarda la valvole del motore, necessarie per mantenere   Continua a leggere

Le misteriose onde radio captate da ARCADE

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Nel luglio del 2006 la NASA ha finanziato un progetto finalizzato allo studio delle onde radio emesse da corpi celesti molto distanti da noi. Per questo è stato creato ARCADE (Absolute Radiometer for Cosmology, Astrophysics, and Diffuse Emission): il sofisticato strumento capace di captare segnali dai confini dell’Universo, dopo una severa fase di test, durante la quale i ricevitori radio sono stati immersi nell’elio liquido ad una temperatura ci 2,7 gradi sopra lo zero assoluto,  Continua a leggere

Il telescopio Fermi registra la più grande esplosione mai vista nello spazio conosciuto

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E’ della rivista Science la notizia che il telescopio spaziale della NASA, Fermi, ha di recente registrato la più grande esplosione mai avvenuta nello spazio a noi noto. Si tratta della morte di una stella distante circa 13 miliardi di anni luce dalla terra.
Ronaldo Bellazzini, responsabile di Fermi per l’Infn, riferisce che “Un getto di materia altamente ionizzato si è propagato nel cosmo a una velocità prossima a quella della luce”.
Il nostro Paese ha avuto un peso determinante nella rilevazione della catastrofe cosmica: gli strumenti italiani Gamma-Ray Burst Monitor (Gbm) e Large Area Telescope (Lat)   Continua a leggere

Una spaventosa collisione tra due satelliti nell’orbita terrestre avvenuta martedì a 500 miglia sopra la Siberia

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Due satelliti per le telecomunicazioni, uno russo, l’altro americano, si sono scontrati in orbita fracassandosi l’uno contro l’altro a centinaia di chilometri sopra la terra. A Cape Canaveral, in Florida, gli scienziati della NASA stanno osservando con preoccupazione i detriti prodotti dal rovinoso impatto. Ci vorranno settimane, spiegano, prima che il danno prodotto sia quantificato, di certo tutti gli altri satelliti e lo stesso telescopio spaziale Hubble sono minacciati. La collisione si è verificata a circa 500 miglia sopra la Siberia martedì scorso. Si tratta del primo impatto simile, hanno dichiarato alla NASA. Continua a leggere

Anche il Sole ha un lato oscuro: una missione della NASA sta per gettare nuova luce sulla nostra stella

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L’uomo osserva il Sole da millenni ma può vederne solo una metà alla volta: l’astro infatti ha un periodo di rotazione di 25 giorni, quindi solo nell’arco di un mese dalla Terra è possibile osservarne l’intera superficie.
Questo fa si che fenomeni come le macchie solari, che si formano e scompaiono in pochi giorni, siano molte volte impossibili da osservare così come anche le famose e imprevedibili tempeste solari
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Allarme per i dati elettronici: sono ad alto rischio di smarrimento!

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In internet ogni giorno vengono immessi 369 miliardi di miliardi di bit. Ma questi dati quanto dureranno? La minima parte è immagazzinata in modo da poter resistere per un periodo variabile da 50 a 100 anni, e tutte le altre informazioni che fine faranno?
Secondo l’informatico Jerome McDonugh, professore all’Università dell’Illinois, il rischio di perdita di dati al quale è esposto l’uomo del terzo millennio, è altissimo.
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Il mistero dei paperi della NASA scomparsi

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Nel 1992 un cargo cinese disperse nell’Oceano Pacifico circa 30.000 anatroccoli di gomma i quali, seguendo le correnti, navigarono mezzo mondo, finendo addirittura mesi dopo sulle coste inglesi. Gli scienziati grazie al loro ritrovamento, hanno appreso molto sulla dinamica delle correnti oceaniche.
Ispirandosi alla vicenda, la NASA ha deciso lo scorso settembre di reclutare 90 coraggiosi piccoli palmipedi giocattolo, dotati di tracciatore gps che, una volta liberati sotto la banchisa del ghiacciaio Jakobshaven stando alle previsioni, avrebbero dovuto fornire preziose informazioni riguardo i cambiamenti climatici, le correnti sottomarine e i movimenti dei ghiacciai.
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